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Via libera dall'Aula del Senato al Ddl delega sul contrasto alla povertà che è stato approvato con 138 Sì, 71 No, 21 astenuti. Il provvedimento che ha già incassato l'ok della Camera diventa legge.

La prima misura nazionale di contrasto alla povertà assoluta si chiamerà ”reddito di inclusione”. Sarà condizionata “alla prova dei mezzi, effettuata attraverso l’indicatore della situazione economica equivalente (Isee)”. La misura consiste in un beneficio economico e in una serie di servizi alla persona, assicurati dalla rete dei servizi e degli interventi sociali, attraverso un progetto personalizzato di attivazione e di inclusione sociale e lavorativa, da garantire in modo uniforme su tutto il territorio nazionale, finalizzato all’affrancamento dalla condizione di povertà.

I DESTINATARI DELLA MISURA
Il “reddito di inclusione” è destinato, a regime, a sostenere tutte le famiglie in povertà assoluta. L’obiettivo sarà raggiunto in modo progressivo, a partire da 400 mila persone entro il 2017, con priorità per i nuclei familiari con figli minori o con disabilità grave o con donne in stato di gravidanza accertata o con persone di età superiore a 55 anni in stato di disoccupazione. Il reddito di inclusione potrà essere rinnovabile, eventualmente dopo un periodo di sospensione, in seguito alla verifica della persistenza dei requisiti, con la definizione di un nuovo progetto personalizzato.

FINANZIAMENTO
Il reddito di inclusione verrà erogato con le risorse del “Fondo per la lotta alla povertà e all’esclusione sociale”, già finanziato dalla legge di stabilità 2016 con 600 milioni nel 2016 e 1,180 miliardi per 2017, 1,204 per il 2018. Ulteriori risorse proverranno dal riordino delle misure attualmente in vigore contro la povertà, che il governo dovrà effettuare con i decreti attuativi. Il Fondo per la lotta alla povertà sarà rifinanziato ogni anno, con la legge di Bilancio.

DURATA MINIMA RESIDENZA ITALIA PER ACCEDERE A MISURA
Per beneficiare della misura occorrerà un “requisito di durata minima della residenza sul territorio nazionale nel rispetto dell’ordinamento dell’Unione europea”.
Il governo sta già lavorando ai decreti attuativi, per una rapida entrata in vigore del reddito di inclusione.