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L’ISS (Istituto Superiore di Sanità) ha realizzato il primo registro dei centri che curano la Dipendenza da Internet. La malattia, riconosciuta e inserita nel 2013 nel DSM-V (il Manuale Diagnostico e Statistico dei disturbi mentali), colpisce un numero impressionante di giovani. La categoria (insieme a quella delle donne) più colpita nel benessere psicologico dagli effetti della pandemia. 

Il rapporto sulla salute mentale Being Mind-Healthy, presentato da AXA e condotto a livello globale da Ipsos su un campione di 11.000 persone, mostra quanto i disturbi mentali siano ancora un tabù nel nostro Paese. Non malattie come le altre, ma qualcosa da nascondere. Tra tutti i paesi europei, l’Italia è l’unico (lo rileva il report) dove si preferisce l’autodiagnosi (relativamente alle patologie mentali) alla valutazione fatta da uno specialista. 

Occorre dunque informare l’opinione pubblica su temi evidentemente ancora poco affrontati o trattati dai media in maniera non corretta. La mappatura geolocalizzata e interattiva dei centri che curano la dipendenza da internet, realizzata dal Centro Nazionale Dipendenze e Doping dell’ISS, nell’ambito del progetto CCM Rete senza fili: tante connessioni possibili è uno strumento che nasce proprio per aprire la strada della consapevolezza, per offrire aiuto concreto ai tanti che sono o si sentono abbandonati, nell’affrontare problemi in molti casi non riconosciuti come tali. 

Attraverso la mappa (aggiornata al 2021), le famiglie e i diretti interessati hanno la possibilità di sapere a chi rivolgersi, in presenza di un sospetto di dipendenza patologica da internet. Ricordiamo che l’Internet Addiction Disorder (nella definizione inglese) è un disturbo del controllo degli impulsi e comprende diverse sottocategorie di dipendenze (dai giochi, dai social, dalla pornografia, etc.). Ci si isola e si perde il piacere della socialità, persino del contatto con la famiglia. Anche la concentrazione sfuma e diventa difficile, per i giovani che si ammalano, portare a termine gli impegni scolastici. Tutte le attività risultano compromesse, nei casi più gravi.  

Si legge sul sito ISS: Secondo i dati del censimento sono 99 le risorse territoriali che si occupano dei disturbi internet correlati, di cui 83 afferenti al Servizio Sanitario Nazionale e 16 al privato sociale. Tuttavia, l’offerta non è omogenea sul territorio nazionale: la Lombardia per il Nord, le Marche per il Centro e la Sardegna per il Sud e le Isole sono le regioni con la maggior presenza di risorse territoriali per le dipendenze da Internet. Non sono giunti aggiornamenti dalle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Friuli-Venezia Giulia e Molise. 

Ecco il link per chi fosse interessato a esplorare la mappa: https://dipendenzainternet.iss.it/. Noi abbiamo provato a cercare, nel data base ISS, un centro di riferimento radicato a Taranto, per il trattamento della dipendenza da internet, ma la ricerca non ha prodotto risultati. Tuttavia, i dati sono in costante aggiornamento, l’Istituto Superiore di Sanità invita gli operatori ad autocensirsi. Chi ha bisogno di assistenza, può rivolgersi, nell’ambito dei servizi sanitari gestiti dall’ASL locale, al Dipartimento Dipendenze Patologiche SerD Taranto (tel. 099/7786214), del quale è responsabile la dottoressa Vincenza Ariano.