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Come si diventa “Alfieri della Repubblica”? Bisogna distinguersi nello studio, in attività culturali, scientifiche, sportive, artistiche o di volontariato e, soprattutto, bisogna non avere superato la maggiore età. Essere bravi non basta, occorre dimostrare di essere eccellenti “costruttori di comunità, con il proprio impegno, le azioni coraggiose e solidali, la propria testimonianza”.

Il giovanissimo Giuseppe Bungaro, tarantino di Fragagnano, ha meritatamente conquistato questa onorificenza, proprio grazie all’impegno in favore del progresso e degli altri. E’ stato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, a nominarlo “Alfiere”, nel corso di una cerimonia ufficiale tenutasi di recente, per lui e per altre ventotto piccole grandi eccellenze come Giuseppe. Ogni anno vengono nominati non più di trenta alfieri, su proposta del Segretario Generale, in seguito all’audizione dell’apposita Commissione di valutazione. Sono gli stessi cittadini, ma anche gli enti o le istituzioni che possono segnalare al Presidente i nomi da sottoporre al vaglio della Commissione.

Il tarantino Giuseppe Bungaro si è distinto per aver progettato uno stent pericardico in grado di ridurre i rischi post-operatori nei pazienti che hanno subito un intervento di angioplastica. Il premio del Quirinale fa il paio, per Bungaro, con la medaglia d'oro alle Olimpiadi internazionali dei progetti scientifici e si aggiunge a quello vinto per il “Contest for young scientists” dell'Unione europea. Il ragazzo è figlio di un operaio dell’ex Ilva, ora Arcelor Mittal, e di una casalinga; fa anche il cameriere durante il weekend, ma vuole diventare medico al San Raffaele di Milano. Per il momento però ha dichiarato di non voler lasciare il suo lavoro. La passione per la cardiochirurgia nasce in seguito ad una operazione al cuore subita dalla cugina nel 2013. La spinta a studiare, anche su testi specialistici in inglese, è arrivata in seguito a questo episodio.

Per ironia della sorte, dopo poco tempo anche Bungaro ha dovuto affrontare un intervento cardiaco. Nel 2015 la sua ricerca ha ottenuto il sostegno di Fausto Castriota (coordinatore dell'Unità operativa di emodinamica e cardiologia interventistica di Maria Cecilia Hospital, in provincia di Ravenna) e di Luigi Specchia, cardiochirurgo del Città di Lecce Hospital. E’ grazie a quest’ultimo che è entrato in sala operatoria, per seguire gli interventi di angioplastica. Così è nato lo stent speciale, il tutto all’insaputa dei suoi genitori, che non avrebbero mai potuto immaginare che Giuseppe passasse tanto tempo chiuso in camera per portare avanti una ricerca scientifica. Bungaro non è l’unico pugliese premiato dalla Presidenza della Repubblica, con lui anche Davide Indino, di Tricase, grande appassionato di libri, e Rebecca Maria Abate, di Lucera, che ha dimostrato una sensibilità ed un’empatia assai poco ordinarie.