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Investire nella ricerca è una priorità per qualsiasi Paese che voglia crescere. Lo è ancora di più per l’Italia, decisamente indietro rispetto ad altri paesi europei (per non parlare di quelli asiatici, leader nell’innovazione) impegnati nello sviluppo di progetti ad alto contenuto tecnologico, in ogni settore. 

Nelle statistiche Eurostat R&D (Research & Development), nel 2020 l’Europa ha speso un miliardo in meno in ricerca e sviluppo, rispetto all’anno precedente. La cifra totale relativa alla spesa del 2020 è pari a 311 miliardi di euro. Di questi, venticinque ne ha spesi l’Italia, mentre la Germania ne ha investiti 106. Una sproporzione che fa male rilevare. 

Solo recentemente, con il PNRR, si è dato risalto alla necessità di attuare politiche più attente a valorizzare l’immenso capitale umano di cui il Paese dispone, misure che possano favorire il lavoro in Italia, la progettualità, la sperimentazione e l’innovazione, frenando la cosiddetta fuga dei cervelli all’estero. 

Intanto una buona notizia in merito riguarda lo spazioporto di Grottaglie, la prima struttura in Italia a meritarsi questa denominazione. La Regione Puglia ha pubblicato l’avviso per la presentazione di progetti che mirino a potenziare l’infrastruttura come unità di ricerca di rilevanza regionale. 

L’obiettivo della misura Airport Test Bed di Grottaglie-Taranto è, lo ribadiamo, la valorizzazione di una infrastruttura cruciale per lo sviluppo di Taranto e della regione, nell’ambito delle attività di ricerca e in quello dell’innovazione tecnologica. Tutto il sistema produttivo locale e regionale potrebbe esserne rivoluzionato, le attività del polo aeroportuale di ricerca potrebbero aprire la strada a collaborazioni essenziali per lo sviluppo dell’economia dell’intero Paese. Cooperazioni sicuramente importantissime per l’interazione tra quella che diventerebbe una più matura economia pugliese e il tessuto economico internazionale. 

Sul sito della Regione Puglia, si legge che l’avviso ha una dotazione di 11 milioni di euro a valere sulle risorse del POR Puglia 2014/2020, Azione 1.7 “Interventi di sostegno alle infrastrutture della ricerca del sistema regionale” e sarà gestito da Puglia Sviluppo in qualità di organismo intermedio.

Con il progetto si punta a creare un polo di ricerca inserito nel Programma Nazionale per le Infrastrutture di Ricerca 2014-2020 («Infrastruttura PNIR»), capace di contribuire alla valorizzazione di ambiti di eccellenza, in linea con la Strategia Smart Puglia 2030. Almeno questo è l’auspicio dei rappresentanti istituzionali impegnati su questo versante. La ricerca concentrata su prodotti aeronautici si allargherebbe a comprendere altri ambiti, negli intrecci che sempre lo studio e la sperimentazione generano

Possono partecipare al bando gli organismi e i laboratori di ricerca, le imprese e i consorzi. C’è tempo fino all’8 giugno per candidare il proprio progetto. Per tutte le informazioni, il link di riferimento è il seguente: https://por.regione.puglia.it/-/potenziamento-infrastruttura-ricerca-airport-test-bed-taranto-grottaglie?redirect=%2F

Lo spazioporto di Grottaglie-Taranto è già candidato a ospitare i voli suborbitali. Il futuro è praticamente dietro l’angolo, aspettare ancora a farlo decollare sarebbe grave.