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Dal messaggio in bottiglia a quello nel cavo. Informazioni, meme, like, gif, servizi e altre espressioni della comunicazione digitale viaggiano in mare, prima di raggiungere gli smartphone e gli altri dispositivi utilizzati per produrli e visualizzarli. 

Parole e immagini, segni e suoni che si “muovono” nelle profondità marine, sotto forma di codici, all’interno di cavi le cui operazioni di posa sono tutt’altro che semplici. Soprattutto se si considera la loro lunghezza; essa è tale da riuscire a collegare continenti separati da chilometri di oceano, come l’America e l’Europa. Un errore, dunque, immaginare le nostre “idee” mentre orbitano nello spazio, a bordo di satelliti? Non del tutto. Fino agli anni Novanta i satelliti erano i grandi protagonisti. Oggi la fibra ottica è la via privilegiata per la trasmissione di informazioni. Chi gestisca questi dati e dove si trovino i server nei quali vengono archiviati è un altro, non meno importante, discorso. 

Per restare in ambito storico/tecnico, l’antenato, cioè il primo cavo di questo complesso sistema di connessioni sottomarine fu posizionato sul fondo dell’Atlantico nel 1858; da allora lo sviluppo di questa rete, così come di quella che tutti conosciamo come Internet (la cui nascita è databile all’epoca della Guerra Fredda) non si è più fermato. 

In genere, considerati i costi di queste autostrade di dati, invisibili ai nostri occhi, le grandi compagnie delle telecomunicazioni, stringono degli accordi per la loro realizzazione. Solo Google, da qualche anno a questa parte, riesce a sobbarcarsi interamente l’onere delle infrastrutture garantendosi, in questo modo, una posizione di privilegio rispetto ad altri colossi della comunicazione. I grandi cavi di sua proprietà sono al momento tre. 

Dalla seconda metà di quest’anno saranno operativi, come riportato dalla rivista Focus, i nuovi collegamenti che Google ha stabilito tra Stati Uniti e Cile, dove ha sede il più grande centro di raccolta dati dell’azienda californiana. Il nuovo cavo attivo a breve si chiama Courie, è lungo 10.500 chilometri ed ha una notevole capacità di trasmissione dati, tipo 36 mila ore di video in alta definizione al secondo. 

Le fibre ottiche sono più sottili di un capello, sono raggruppate in fasci che hanno più o meno le dimensioni di un tubo da giardino, i fasci sono a loro volta rivestiti di plastica e leghe metalliche perché gli agenti esterni non li danneggino. La posa delle fibre ottiche sul fondo marino è un’operazione che richiede una minuziosa attività di programmazione; in fase di realizzazione dell’opera occorre procedere per step: tanti e complessi. Possono passare delle settimane, prima che le fibre raggiungano l’area di destinazione, a bordo delle navi. E mesi, prima che siano utilizzabili. 

Quando inviamo un messaggio, ne siamo inconsapevoli, ma affidiamo le nostre parole ad un complesso sistema frutto del lavoro di professionalità differenti. Sebbene oggetto di contese commerciali e politiche, questa intricata rete nasce per unire, non per separare; pensiamoci quando scriviamo un post o un tweet.